Recensioni

VITTORIO SGARBI “La figura umana si integra qui spesso con la natura generosa e solare della Versilia, luogo di appartenenza dell’artista ma anche habitat ideale e idealizzato…”

ANTONIO PAOLUCCI “Di Eugenio Pardini mi affascinano e mi intrigano le pitture murali; vaste, corali, “politiche” nell’ assunto e negli obbiettivi. Sono composizioni di grandi dimensioni…”

ANDREA TAGLIASACCHI “Nell’incessante ricerca di un linguaggio pittorico personale e autonomo, Pardini ha seguito Severini, Klee, Matisse, Van Gogh nella rivendicazione dell’incisività espressiva del colore…”

FERRUCCIO MONTEROSSO “Ma l’ardore positivo e l’indomita vitalità di Pardini, non vogliono dire che egli nutra – della realtà, un’idea spensieratamente trionfalistica…”

1988 – PAOLO FORNACIARI “Energia di una visione lirica. E’ questo, appunto, l’ultimo Pardini, quello che in questa mostra si può ammirare; brillante nel colore, sciolto nel comporre, lirico nell’affiato dell’ispirazione”

PIERO PACINI “Sullo scadere degli anni Quaranta le nuove leve artistiche cercano di arginare le pretese espressive delle correnti astratte e di ridonare all’opera quell’evidenza e quella leggibilità che sembrano essere state vanificate dalla rincorsa alla novità a tutti i costi…”

UMBERTO BALDINI “Ricordiamo cosi in primis la mostra di Eugenio Pardini che alla « Santacroce » ha una mostra di grande ampiezza…”

1989 – PIER CARLO SANTINI “Pardini evoca un Eden prosperoso e clemente, sfarzoso e lussureggiante, in cui uomini e cose stanno in perfetta simbiosi armonia. Non c’è luogo al mondo che dispensi tanta fecondità, immune da consumazione e da corrompimento…”

MANRICO TESTI “Per Eugenio Pardini non si può parlare tanto di percorso artistico, di evoluzione stilistica (che pur ci sono stati), quanto, piuttosto, di elaborazione tematica, di scandaglio umano, di approfondimento cromatico e figurativo nell’ambito di un ciclo…”

EVGENIJ ALEKSANDROVIČ EVTUŠENKO “…La natura è artista grande. La brina sui vetri, la fantasiosa mescolanza dei colori di un tramonto (mai uguale al precedente), le nuvole, che mutano i propri contorni al pari dei nostri inafferrabili pensieri: questi, i suoi capolavori…”

FRANCESCO BELLUOMINI “Dopo aver visto e udito quanto ci compiaccia l’arte della comunicazione e della trasposizione, quando è applicata alla storicità di un Artista tra i più avanzati nella ricerca di un linguaggio pittorico e cromatico che non ha conosciuto alcuna staticità espressiva e si è sviluppato seguendo il proprio microcosmo ideale e intellettuale”

1988 – LUIGI TALLARICO “Pardini è tornato alla passione per la tecnica dei Trecentisti Toscani, ma con lo spirito inquieto di un contemporaneo, che guarda la forma conclusa e immobile della classicità, attraverso le scansioni cubiste, le folgorazioni espressive e luministiche dei Fauves…”

DINO CARLESI “Pochi anni – nell’immediato dopoguerra – avrebbe aperto la strada alle revisioni più severe e ai rinnovamenti più clamorosi. Se oggi quelle tele sembrano per la loro epoca degli azzardi formali è perché esse già vivevano di un respiro e di un impianto che hanno caratterizzato la ricerca e la filosofia dell’uomo in questi ultimi decenni.”

1978 – ORLANDO RUGGERO “… Pardini è mediterraneo: piace osservare come il suo stile e le sue esperienze espressioniste e cubiste si adattino e si modifichino se il mare è il Tirreno quello della Versilia nativa, oppure della costa orientale spagnola dalla Catalogna all’Andalusia…”

1978 – ELIO MERCURI “… Maestro per una sua sensibilità estrema alle idee e ai sentimenti, per quel senso corale e umanissimo della dignità e del sacro, per la struggente passione della sua identificazione con la ricerca d’identità del nostro tempo…”

1977 – RAFFAELE DE GRADA “Mi viene ogni tanto agli occhi qualche immagine di Pardini, con quei colori profondi che risentono del mare e dell’alto cielo versiliano”

1975 – TOMMASO PALOSCIA “… Ho visto le ultime cose dipinte. Ho ammirato i bozzetti per gli affreschi di Colonia e mi viene sempre a mente quella sensazione provata il primo giorno davanti a un “Groviglio” affresco…”

1978 – TOMMASO PALOSCIA “… De Micheli, che ha seguito questa pittura da oltre trent’anni, ne conosce profondamente la storia, per cui gli è facile ribadire i propi convincimenti…”

1974 – SERGIO SOLMI “… Pardini è uno dei pochi che hanno saputo conservare un tono dimesso, se pur di caldissima partecipazione, alla atrocità della lotta storica e alla pietà del dolore umano”.

1973 – LEONIDA REPACI “Non trovo troppi artisti che, ne1 tempo presente, abbiano il merito di aver tentato un’interpretazione dell’epoca in cui viviamo, assurgendo a rapsodi di essa”

1973 – ENZO CARLI “…L ‘arte di Pardini è infatti l’esito di una germinazione che si attua nel profondo dell’io là dove è penetrato il raggio del “vero”, dove è caduto il seme fecondatore del reale…”

1973 – FRANCO ANTONICELLI “… neo-figurativismo, se si vuole dare un titolo a quell’esperienza e a quei risultati. Viene fuori un altro “reale”, un altro “vero”, che non imita nessuna realtà, nessuna verità fenomenica…”

1968 – DIEGO VALERI “… Immagini di un mondo in continuo divenire, in continuo drammatico travaglio di realizzazione…”

1967 – MARIO TOBINO “Tanti anni fa — sono quasi quaranta — nell’estivo assolato Viale Margherita di Viareggio ci fu una memorabile Mostra…”

1967 – FRANCO RUSSOLI “…Ho visto il tuo lavoro, con proiezioni, e ti confermo la sincera stima per la tua opera che esprime con molta finezza e sensibilità una visione della realtà colta nei suoi aspetti di naturale armonia e vibrazione cromatica…”

1973 – SILVIO MICHELI “Viani aveva visto giusto. Eugenio Pardini non era nato, tagliato a mortificare emozioni e idee in pochi decimetri quadrati ditela. “

1966 – CARLO DELL’INNOCENTI “…E’ il nostro omaggio ai martiri ed ai combattenti della Resistenza, ma anche un momento di notevole importanza della vasta azione svolta dall’amministrazione comunale dal dopoguerra ad oggi per lo sviluppo culturale della città. E siccome gran parte della vita culturale della città passa per questa sala, era naturale che l’affresco fosse posto proprio qui…”

1959 – MARIO DE MICHELI “Pardini conta già al suo attivo parecchi anni di lavoro serio e stilisticamente cosciente. La sua ricerca espressiva però non si è sviluppata in modo unilaterale.”

1988 – MARIO DE MICHELI “… È questo, appunto, l’ultimo Pardini, quello che in questa Mostra si può ammirare: brillante nel colore, sciolto nel comporre, lirico nell’affiato dell’ispirazione…”

1979 – GIULIANO ARCANGIOLI “C’è in questo pittore la freschezza del mattino, che incide visioni nitide ed alita colori lievi come sospiri di dolcezza…”

1978 – EMILIO PAOLI “… Attraverso una trama cromatica di giustapposizioni di zone nere, verdi, gialle, rosse e blue, ora opache ora fluorescenti; evoca immagini cariche di un’intima onda sonora…”

1974 – WOLFGANG KRÒENIG (Colonia) “Questo toscano, nato a Viareggio, che vive al mare, incarna in se e nella sua arte una sintesi di linguaggio formale proprio e assolutamente moderno, combinato con elementi della grande tradizione della sua terra”.

1965 – RENATO RIGHETTI “…Ho conosciuto altri che predilige il tema marino, ma non altri che lo dipinga con la partecipazione, con la delicatezza, col sentimento di Pardini… Un mondo a cui soltanto sul filo della poesia è possibile accedere”.

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