1978 – Orlando Ruggero

“… Pardini è mediterraneo: piace osservare come il suo stile e le sue esperienze espressioniste e cubiste si adattino e si modifichino se il mare è il Tirreno quello della Versilia nativa, oppure della costa orientale spagnola dalla Catalogna all’Andalusia. In Spagna è andato a tributare omaggio nientedimeno che a Goya e a Picasso ed è naturale che gli piacciano, perché dell’antico ha la magia della luce e del moderno, la scomposizione e rielaborazione delle immagini… “.

ORLANDO RUGGERO

(Verona, 5 luglio 1907 – Roma, 18 aprile 1994) è stato un giornalista e politico italiano.

Nato a Verona, ma di origini siciliane, fu uno dei più popolari giornalisti radiotelevisivi italiani.

Raffinato collezionista d’arte. Laureato in Matematica, iniziò la sua carriera come corrispondente dell’Eiar da Londra e durante la seconda guerra mondiale, dopo aver scritto per “La difesa della razza” di Telesio Interlandi, cominciò a farsi conoscere dai microfoni di Radio Londra. Fu poi il primo corrispondente della Rai da New York, dove rimase dal 1954 al 1970. Per gli italiani fu la voce delle imprese spaziali americane, con numerose radiocronache.[1] e telecronache. In particolare viene ricordato come uno dei grandi protagonisti della storica notte in cui Neil Amstrong sbarcò sulla luna, il 20 luglio 1969. Durante la diretta dell’allunaggio Orlando, che si trovava nel Centro spaziale della NASA a Houston, in Texas, ebbe un battibecco con Tito Stagno, che conduceva la trasmissione da Roma, perché non concordava con lui sull’istante preciso dell’allunaggio.[2].

Nel 1972 si dimise dalla Rai e fu eletto deputato per il Psi nella VI legislatura, nel collegio di Roma. Dal 1981 al 1983 diresse il mensile di politica estera e militare “Italia internazionale “

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