Francesco Belluomini

Dopo aver visto e udito quanto ci compiaccia l’arte della comunicazione e della trasposizione, quando è applicata alla storicità di un Artista tra i più avanzati nella ricerca di un linguaggio pittorico e cromatico che non ha conosciuto alcuna staticità espressiva e si è sviluppato seguendo il proprio microcosmo ideale e intellettuale, per sfociare nel solco universale del segni dell’uomo, c’è da domandarci cosa si potrebbe aggiungere per testimoniare la grandezza artistica e umana di Eugenio Pardini.

Un Artista che da molti anni ha esaurito tutte le risposte che voleva dare alle reali domande del passato, così come ha altrettanto esaurito quelle ipotetiche del presente e del futuro. Nei circa ottanta anni di attività pittorica, all’interno del panorama stilistico e formale delle arti visive, la poetica del Pardini ha testamentalmente rilasciato agli addetti ai lavori e ai fruitori del prodotto artistico, l’intera gamma della professionalità e dell’emozione, usando nella loro completezza gli strumenti e i materiali materici, per far rivivere memoria e fantasia, applicata alla complessità drammatica e gioiosa del suo Novecento.

FRANCESCO BELLUOMINI

Nato a Viareggio il 10 luglio 1941. Vive a Lido di Camaiore. Poeta e operatore culturale, ha fondato nel 1981 il Premio Letterario Camaiore dedicato alla poesia, di cui e’ presidente.

Ha pubblicato: L’altro io ( Campobasso 1976 ), Già dell’equivoco ( Seledizioni, Bologna 1978 ), Giorni miei: la storia già scritta, ( Forum, Forlì 1979 ), I racconti dell’anima ( Periferia, Cosenza 1982 ), Il melomalessere ( Tracce, Pescara 1985), Tartine e/o Quartine ( Campanotto, Udine 1990 ), Nudità degli eletti ( Viareggio, 1993). Ha inoltre firmato il romanzo Le ceneri rimosse ( Newton Compton Editori , Roma 1989 ).

Tra le opere antologiche e monografiche che raccolgono suoi lavori si devono ricordare: Poesia della metamorfosi (Stilb, Roma 1984 ), Poesia italiana contemporanea ( Vague, Parigi 1985 ), La poesia in Toscana ( Forum, Forlì 1985), A cominciare dalla zeta ( Campanotto, Udine 1985 ), Il sogno di Parnaso ( a cura della biennale di Alessandria, 1986 ), Inchiesta sulla poesia italiana in prospettiva duemila ( Avellino-Riscontri 1986 ), Guida ai poeti degli anni Ottanta ( Spirali, Milano 1987 ), Le proporzioni poetiche ( Laboratorio delle arti, Milano 1988 ), Le parole dello Sport ( Como 1991 ), La poesia in forma chiusa, ( Alessandria 1990 ), La parola originaria ( La Corte, Mantova 1991 ), Poeti latini tradotti da scrittori italiani contemporanei ( Bompiani, Milano 1993 ), Accessibili distanze ( La vita felice, Milano 1999 ). Suoi testi sono apparsi su numerosi periodici e riviste specializzate.

Di Francesco Belluomini hanno parlato con testi e interventi critici: Gabriella Sobrino ( Già dell’equivoco, Roma-Bologna 1978 ), Guglielmo Pedroni, Mario Luzi, Andrea Bisicchia, Renata Giambene, Federico Hoefer, Lina Angioletti, Gaetano Salveti ( Giorni Miei: la storia già scritta, Forlì 1979 ), Riccardo Marchi, Lorenzo Vota, Walter Nesti, Lea Canducci ( Forum-Quinta Generazione, 1983 ), Marcello Ciccuto ( Letture in Versilia-Stilb 1984 ), Rina Li Vigni Galli

( Incognita, Milano 1984 ), Mario Lunetta ( Il melomalessere, Roma-Pescara 1984 ), Antonello Trombadori ( Roma 1985 ), Giorgio Cusatelli, Leonardo Mancino ( Viareggio 1985 ), Stefano Jacomuzzi ( Biennale di Alessandria 1986 ), Alberto Frattini ( Riscontri, Avellino 1986 ), Paola Lucarini Poggi ( Hellas, Firenze 1986 ), Stefano Lunazza ( Guida ai poeti degli anni Ottanta, Milano 1987 ), Giorgio Barberi Squarotti ( La poesia in forma chiusa, Torino-Alessandria 1990 ), Alberto Cappi ( Tartine e/o Quartine, Mantova-Udine 1990 ), Vincenzo Guarracino (Milano-Bompiani 1993 ), Manrico Testi ( Dalla Torre Matilde alle vette Apuane, Baroni-Viareggio 1996 ), Enzo Eric Toccaceli ( Accessibili distanze, I volti della poesia, Milano 1999).

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