Piero Pacini

Per ricondurre l’opera di Pardini alla sua effettiva prospettiva culturale, non si può sorvolare sulla sua presenza alla Quadriennale di Roma tra il 1943 a il 1965 o alla Biennale di Venezia dal 1948 e del 1950, vale a dire negli anni più fervidi di queste istituzioni, quando i Commissari guardavano più alla qualità delle opere che alle proposte sperimentali degli operatori culturali e alle mosse dei mercanti d’arte. Negli anni ricordati Pardini ha avuto modo di meditare su testi fondamentali delle cosiddette “avanguardie” – presentati nelle sezioni monografiche del XX secolo – e soprattutto ha cercato di inserirsi con un linguaggio autonomo in quelle rivisitazioni delle avanguardie storiche.

Sullo scadere degli anni Quaranta le nuove leve artistiche cercano di arginare le pretese espressive delle correnti astratte e di ridonare all’opera quell’evidenza e quella leggibilità che sembrano essere state vanificate dalla rincorsa alla novità a tutti i costi, oltre che da poetiche figurative fondate su motivazioni poco consistenti. Ma già negli anni cruciali del conflitto bellico ogni artista, che credeva nei valori della Resistenza e nell’impegno civile, aveva esposto nel suo studio la riproduzione di Guernica di Picasso ed aveva sognato di incontrare questo artista che, anche dopo aver raggiunto una solida condizione economica, non ha mai finito di far parlare di sé per il suo indomabile anticonformismo e per gli interventi dissacratori, ma anche per la fertilità creativa e per il contenuto umanitario di alcune opere.

PIERO PACINI

E’ nato a Tuoro sul Trasimeno (Perugia) il 14/4/1936, e vive a Firenze.

Dopo aver frequentato il Liceo Artistico, per anni ha insegnato Storia dell’Arte nei Licei di Cortona e Castiglion Fiorentino.

A metà degli anni sessanta si è definitivamente trasferito a Firenze dedicandosi particolarmente alla critica d’arte.

I suoi numerosissimi articoli sono stati pubblicati dai più autorevoli quotidiani e riviste d’arte. E’ autore di libri e fascicoli monografici tra cui:

Severini, Sades-Sansoni, Firenze, 1966; Gino Severini, Incisioni e Disegni, La Nuova Italia, Firenze, 1977; Moulin Rouge & Caf’ Couc’, Firenze, 1989;Lorenzo Viani, Firenze, 1987.

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