“… L ‘arte di Pardini è infatti l’esito di una germinazione che si attua nel profondo dell’io là dove è penetrato il raggio del “vero”, dove è caduto il seme fecondatore del reale: non procede dall’astrazione, anche se talvolta dall’astrazione mutua certe forme o inflessioni sintattiche, ma dall’emozione provocata da una presa diretta e circostanziata con un brano un aspetto della realtà… “.
ENZO CARLI
(Pisa, 20 agosto 1910–Siena,26 settembre 1999) è stato uno storico dell’arte italiano.
Tra i più grandi studiosi dell’arte senese e pisana, fu allievo all’Università di Pisa di Mario Salmi e poi di Matteo Marangoni. Si laureò con una tesi su Tino di Camaino.
Nel 1937 ebbe un incarico presso la Soprintendenza dell’Aquila, poi dal 1939 venne trasferito a Siena. Si stabilì in questa città e ne divenne uno delle principali pesonalità della vita culturale, dedito al recupero e alla valorizzazione del suo patrimonio artistico.
Curò numerose mostre e pubblicazioni, sia a livello specialistico che divulgativo. Diresse la Pinacoteca di Siena fino al 1952, l’Opera Metropolitana del Duomo e fu Soprintendente fino al 1973. Nel frattempo insegnò anche Storia dell’Arte all’Università di Siena, rifiutando un incarico analogo a Genova per non doversi trasferire.
Nel 1980 ricevette il Premio del Presidente della Repubblica quale membro emerito dell’Accademia dei Lincei. Nel 1995 fu insignito del Premio Feltrinelli. Ha scritto più di 500 titoli tra saggi e monografie. La sua biblioteca fu donata all’Università senese dal figlio.
È sepolto all’interno del Camposanto Monumentale di piazza dei Miracoli a Pisa.
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